Questa esercitazione e' relativa alle system call per la gestione dei processi.
Per eseguire un comando usare le funzioni della famiglia exec
ed (eventualmente) una fork
.
Cosa stampa il seguente main?
int main (void) { printf("The quick brown fox jumped over "); fork(); printf("the lazy dogs\n"); return 0; }
e questo?
int main (void) { printf("The quick brown fox jumped over "); execl("/bin/echo","echo","the","lazy","dogs.",NULL); return 0; }
perche'?
Scrivere un programma C che prenda un numero N>1 dalla riga di comando e che crei N discendenti come segue: prima forka un figlio, il quale a sua volta forka un altro figlio e cosi' via fino ad ottenere N processi in tutto. Ogni processo appena attivato stampa il suo PID ed il PID del padre e termina. In che ordine avvengono le stampe?
Modificare il programma in modo che ogni processo, prima di terminare, attenda la terminazione del proprio figlio e stampi (oltre al suo PID e a PPID come prima) il PID del figlio ed il tipo di terminazione avvenuta (exited, killed etc…) ed eventualmente l'exit status o il segnale ricevuto. Cosa viene stampato?
Infine, modificare il programma in modo che ogni figlio, prima di uscire attenda anche la terminazione del proprio padre. Cosa accade?
Scrivere un programma C in cui il padre scrive Sei piccoli
sullo stdout e poi forka 6 figli:
pid1
, esegue il comando /bin/sleep
, con agomento 300
e poi esegue una printf
della stringa indiani
;pid2
,esegue il comando /bin/echo
con argomento indiani
;pid3
esegue il comando /bin/kill
, con argomento pid1
;pid4
, esegue una printf
della stringa indiani
e poi valuta l'espressione (*0);pid5
, esegue una printf
della stringa indiani
e poi valuta l'espressione (a=1/2,b=5/a);pid6
, esegue una printf
della stringa indiani
ed esegue “exit(12)”.
Quanti indiani arrivano sullo stdout? Perche? Cosa e' successo agli altri?
Per eseguire i comandi usare esclusivamente le funzioni della famiglia “exec” ed eventualmente la fork.
Realizzare una shell rudimentale che legge un comando con eventuali parametri dallo standard input e ne invoca l'esecuzione utilizzando una funzione della famiglia exec(). La shell deve terminare se viene digitato il comando 'exit' e deve fornire nel prompt il numero progressivo del comando che stiamo per eseguire (dalla attivazione) e lo stato con cui è terminato il comando precedente. Ad esempio :
bash:~$ dummyshell Welcome in dummyshell!! 1@dummy:stato= 0$ llls pippo Nella execvp: No such file or directory 2@dummy:stato=29$ ls pippo ls: pippo: No such file or directory 2@dummy:stato= 1$ ls pippo.c pippo.c 4@dummy:stato= 0$ exit Leaving dummyshell ... bash:~$
Il formato dei comandi e' molto semplice e non prevede metacaratteri o forme di ridirezione.
Estensione: Dare piu' informazioni sulla terminazione (Exited, Signaled etc..)
Scrivere un programma C che appena attivato va immediatamente in background, attende per 2 secondi (con sleep) e poi stampa il pid ed il pid del padre.